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Parrocchia

La Storia della parrocchia di Olmo inizia negli anni ’60 quando gli abitanti, stanchi di doversi spostare a Maerne (o nelle parrocchie vicine) per le funzioni religiose chiedevano ripetutamente al parroco di Maerne assistenza religiosa direttamente all’Olmo.
A confermare quanto questa esigenza fosse importante per il territorio, due fratelli di una vecchia famiglia di Olmo, donavano alla Curia di Treviso i terreni dove attualmente sorgono le strutture parrocchiali.
Su questa area, i paesani (circa 2000 anime), nel 1965, costruivano, dove ora c’è l’Oratorio, esclusivamente con mano d’opera volontaria, un edificio, una specie di capannone, senza riscaldamento, dove il parroco di Maerne, alla domenica mattina, si recava a celebrare la messa.
La volontà da parte degli abitanti di avere una propria parrocchia però aumentava, anche perché, nel frattempo, era iniziata l’evoluzione urbanistica e demografica della zona.
Nel 1975 il numero degli abitanti era arrivato a circa 3000.
Così, a seguito dei ripetuti solleciti, il 29 settembre 1974, il Vescovo di Treviso, Mons. Antonio Mistrorigo, inviava all’Olmo Don Franco Zanon, per fondare la nuova parrocchia, il quale, in assenza di una canonica, andava provvisoriamente ad abitare in un appartamento.
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Finalmente il 25 marzo 1975 il Vescovo proclamava la nascita della parrocchia consacrata all’Annunciazione del Signore, seguita il 28 maggio 1975 dalla nomina canonica di Don Franco a Parroco.
A proposito della dedicazione casuale della parrocchia alla Beata Vergine mi piace pensare che la dedica alla Madonna fosse insita nella storia dell’Olmo.
Infatti dalla fine del 1700 fino al 1966 quando è stato sconsacrato, nella zona del Colmello di Ca’ Bembo, c’era un piccolo Oratorio che conteneva una pala raffigurante l’Annunciazione.
Nella piccola chiesetta ogni mese di maggio il parroco di Maerne celebrava il fioretto ed il sabato la Santa Messa.
Analoga raffigurazione della Beata Vergine, veniva rinvenuta alla fine degli anni ’70 nell’edificio dell’XI secolo, denominato “Casa delle Monache di S. Cosmo”, davanti all’ingresso della Cappella, ricoperta da uno strato di calce, stesa, probabilmente, all’inizio del 1800 a seguito delle leggi napoleoniche.
Intanto nell’aprile del 1975 i parrocchiani iniziavano la costruzione dell’attuale canonica che veniva inaugurata da Mons. Mistrorigo il 27 giugno 1976.
Passano gli anni e l’Olmo comincia a popolarsi.
Il piccolo edificio dove si svolgono le funzioni comincia ad essere insufficiente.
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Dopo un sondaggio con la popolazione nell’estate del 1983 veniva conferito, nel 1985, all’arch. Padre Angelo Polesello dell’Ordine dei Frati Francescani Conventuali, l’incarico di progettare la nuova Chiesa e le relative aule.
La costruzione sorge nella concezione essenziale della spiritualità francescana, con l’uso di materiali naturali, priva di orpelli ed ornamenti, nitida nella sua concezione di luogo di incontro e di preghiera.
La sua stessa forma ricorda, nella semplicità, una grande tenda che sorretta da dodici colonne (rappresentanti i 12 apostoli) supportanti la struttura in acciaio del tetto, alla cui cuspide è la cupola centrale (che simboleggia l’infinita perfezione di Dio), attraverso la quale la luce traspare illuminando l’altare sottostante, la cui forma squadrata ed essenziale simboleggia la finitezza dell’uomo.
Anche la Tau (ultima lettera dell’alfabeto greco chiamata anche croce francescana), posta all’ingresso della Chiesa, simboleggia il segno di accoglienza misericordiosa di Cristo verso tutti.
Il 9 giugno 1985, quando la popolazione ha ormai superato i 4000 abitanti, il Vescovo mons. Mistrorigo benedice la prima pietra che verrà posata, dopo aver iniziato a raccogliere i fondi necessari all’inizio dei lavori, il 26 marzo 1988.
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Nel frattempo il 18 giugno 1986 veniva costituito ufficialmente il Consiglio Pastorale per gli Affari Economici (C.P.A.E.) che aveva sempre operato informalmente all’interno della parrocchia.
Il 3 gennaio 1988, invece, nasce il Consiglio Pastorale Parrocchiale (C.P.P.).
La costruzione della Chiesa, con esclusione delle aule, prosegue negli anni successivi, con la parrocchia sempre alla continua
ricerca di fondi per coprire le spese, finché, dopo aver superato tutte le vicissitudini e le problematiche che si presentavano quotidianamente, i lavori venivano finalmente conclusi ed il 6 ottobre 1991 Mons. Paolo Magnani benediceva e consacrava la nuova Chiesa di Olmo.
L’edificio, come già riferito, sobrio nello stile francescano del progettista, viene arredato con i vecchi banchi della Chiesa preesistente.
Trascorrono gli anni ed il 12 giugno 1994 Don Franco lascia il suo incarico, per trasferirsi a Scorzè con la nomina di Arciprete.
Al suo posto, il 18 settembre 1994, subentra Don Giovanni Soligo.
La parrocchia, saldati tutti i debiti che aveva contratto per la costruzione della Chiesa, considerata la necessità di dotare i gruppi, che operano all’interno della parrocchia, di spazi dove svolgere le loro attività, totalmente mancanti, prendeva in considerazione il
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completamento del progetto dell’arch. Polesello, con la costruzione della aule in aderenza alla Chiesa.
Si ricominciava a ricostituire i capitali necessari per la costruzione delle aule ed il 15 ottobre 1995 iniziavano i lavori.
Dopo quasi due anni, l’11 giugno 1997 gli stessi venivano completati e la nuova struttura veniva benedetta dal Vescovo Mons. Paolo Magnani.
Negli anni seguenti si provvedeva a saldare i debiti contratti per la costruzione.
Nel frattempo il 12 settembre 1999 Don Giovanni Soligo lascia il posto di parroco a Don Tarcizio Milani, che subentra il 12 settembre 1999.
Trascorsi alcuni anni, all’interno della Parrocchia, inizia a fermentare l’idea di dare ai giovani un sano punto di ritrovo dove possano, di propria spontanea iniziativa intrattenersi e, se possibile, assimilare i valori cristiani senza che vengano loro imposti ed all’interno del quale le persone anziane possano incontrarsi e distrarsi.
Nasce così l’idea di costruire l’Oratorio.
Un’idea laboriosa e frutto di lunghe discussioni ed approfondimenti a causa dell’elevato costo che si sarebbe dovuto ancora sostenere.
L’aiuto economico sostanziale dato dalla C.E.I. fa rompere gli indugi.
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Viene dato incarico all’arch. Riccardo Trevisan di progettare la sala polifunzionale con le annesse aule e, dopo la predisposizione della necessaria documentazione, il 10 settembre 2007 iniziavano i lavori.
L’opera, con tutte le vicissitudini che si erano accavallate durante la costruzione, si concludeva il 16 febbraio 2011 con la consegna del certificato di agibilità ed il vescovo di Treviso, Mons. Gianfranco Agostino Gardin, il 15 ottobre 2011 la benediceva e la inaugurava.
Quanto rimane da pagare verrà estinto con un mutuo ventennale, ma questo gravoso impegno non fa rimpiangere la scelta fatta con l’unico scopo di dare ai nostri giovani ed anziani un luogo dove ritrovarsi.